FuoriSalone 2016 – Ci SIAMO!
Vi attendiamo numerosi e curiosi!
Fuori Salone 2016 c/o Coontemporarymood via Tortona 31, Milano
12-17 aprile 2016
Vi attendiamo numerosi e curiosi!
Fuori Salone 2016 c/o Coontemporarymood via Tortona 31, Milano
12-17 aprile 2016
Una trama a nido d’ape in cartone consente strutturalita’ e trasparenze.
Perimetrate da una cornice Trilobata metallescente, le lancette dell’orologio analogico mirano Mede di puntamento.
ERAORA può essere orologio da parete o da appoggio su piano, silenzioso, puntuale, etereo.
ERA ORA che un orologio fosse “Fatto di Cartone”!
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12-17 aprile 2016
Seduta modulare in cartone definita da matrici geometriche variabili che ordinano gli elementi che la compongono.
La sequenza alternata dei materiali di natura così diversa, apporta non solo, forti valenze espressive, ma anche quelle ergonomiche che ne migliorano la fruizione.
Il modulo può essere utilizzato singolarmente oppure, duplicato, può configurare una seduta doppia: l’oggetto in tal caso, amplia il suo valore funzionale lasciando invariata la lettura formale.
Fuori Salone 2016 c/o Coontemporarymood via Tortona 31, Milano
12-17 aprile 2016
Brucio …ma non brucio!
Il progetto nasce dall’idea di superare uno dei limiti che di solito si attribuiscono a un materiale come il cartone, sfidando una delle sue più grandi vulnerabilità: il fuoco.
Allo stesso tempo ho cercato di evidenziare uno dei suoi grandi vantaggi: il basso costo, ideando un oggetto pratico e di uso comune.
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12-17 aprile 2016
DORIAN è uno specchio svuotatasche che può essere sia da appoggio che affisso a parete.
La sua forma a tratti leziosa richiama gli specchi portatili tipici dell’epoca ottocentesca europea.
Il nome Dorian, ispirato dall’omonimo personaggio del romanzo di Wilde, vuole evocare in maniera giocosa l’aspetto vanitoso, manifesto o latente, presente nella maggior parte degli esseri umani: vanitas, vanitatum et omnia vanitas.
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12-17 aprile 2016
Nasce dalla volontà di dare ad una composizione di semplici solidi un valore funzionale e simbolico.
Una lampada da comodino che illumina la lettura e sostiene un libro aperto nell’attesa di essere ri-acceso.
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12-17 aprile 2016
“Posa” e uno sgabello per una ‘seduta in piedi’ da appoggiare ad una parete.
E’ pensato per un utilizzo in spazi di alto traffico quali esposizioni, mostre, fiere, stand o anche locali al pubblico come bar o locali di stazionamento.
Su Posa puoi poggiarti per un rapido riposo o semplicemente per una breve sosta per sorseggiare un drink piuttosto che chiacchierare.
Può essere utilizzato in successione su una parete caratterizzando le fiancate con colori, disegni o anche scritte di comunicazione e pubblicità.
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12-17 aprile 2016
Nel progettare la mensola RI-FLESSO sono partito dal presupposto di poter realizzare un oggetto tridimensionale utilizzando fogli di cartone.
Con la sovrapposizione di fogli di cartone si realizza una semisfera che sezionata, per una metà, permette di utilizzarla come mensola/svuotastasche.
Il piano della mensola è il luogo su cui serigrafare infiniti decori che riflettendosi nello specchio posto in verticale, rendono l’oggetto estremamente versatile e mi permettono di giocare con la percezione dello spazio.
RI-FLESSO è una mensola a parete che può avere varie dimensioni; è leggera e decisamente più economica rispetto ad una realizzazione in legno massello.
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12-17 aprile 2016
Opera, lavoro, termini in simbiosi tra loro, come lo è Opus con i suoi componenti.
Infatti, la luce è in simbiosi con il cartone, materiale molto antico, ma originale per questo tipo di oggetto, ovvero modello di arredamento e design.
Opus, dal latino appunto opera, rievoca le antiche costruzioni architettoniche romane o più precisamente la tecnica edilizia dell’antica Roma per la costruzione di edifici in muratura.
Non a caso, il cartone è un materiale che con la sua stratigrafia, ricorda la sovrapposizione dei vari strati di materiale edilizio o ancora la sovrapposizione di blocchi in pietra di forma parallelepipeda della stessa altezza, proprio nell’epoca romana.
Dunque, proprio alle forme di questi ultimi vuole ispirarsi Opus, avendo così la piramide, il parallelepipedo e il cilindro; questi solidi, così come le costruzioni sono forate dalle finestre lasciano passare la luce, anche la lampada in oggetto, presenta bucature che permettono di far passare i raggi luminosi della fonte ben nascosta.
Opus vuole essere un’idea nuova, innovativa interpretando concetti moderni pur legati a radici passate.
Fuori Salone 2016 c/o Coontemporarymood via Tortona 31, Milano
12-17 aprile 2016
Vorremmo riuscire a dare una rappresentazione concettuale della nostra filiera produttiva e non del puro oggetto del desiderio che ne deriva.
Vorremmo che chi osserva il prodotto si innamori di una visione e di uno stile e non di una cosa che si tocca e pur si lascia toccare; vorremmo comunicare uno stato dell’anima e rendere testimonianza che esso è unico, non consumistico ed è al di fuori delle logiche del marketing-cassa ad ogni costo.
Vorremmo che i nostri prodotti invogliassero ad ascoltare musica classica e jazz, ma anche musica di Dalla e De Gregori perchè il fruitore di un prodotto nato povero e che cammina da povero ha il “profile” intellettuale di chi ama cose che attraverso l’aspetto trasmettono emozioni intense e dedicate a chi vola libero.
Per questo abbiamo proposto sinergie di gruppo che attraverso uno scambio di idee e progetti sviluppi al meglio il percorso che ci si propone; cioè un pensatoio tra grafici, designers, architetti ed artigiani che valorizzi le posssibilità creative di ognuno guardando al futuro con la nostalgica esperienza del passato; è nata così, abbastanza easy, una collaborazione con GRUPO: 8 architetti locali innovativi e sperimentali, autentica terrazza su orizzonti di materiali nuovi e tecnologici e con vari laboratori di ricerca sui materiali.
Fattidicartone può essere anche considerato il nostro brand. Nella crudezza materica c’è il fascino delle cose che vengono dal nostro vissuto: provate ad immaginare se gli oggetti potessero narrare ciò che è accaduto attorno a loro: quante storie potrebbero raccontare belle e brutte, quanti misteri potrebbero risolvere, quanti amori esaltare e quante delusioni, quante esplosioni di gioia e di dolori, le feste, i balli, le cene, i discorsi.
Tutto questo potrebbe essere rinarrato da quegli oggetti che rinascono a nuova vita con l’utilizzo delle materie prime seconde e che prendono forma sotto le esperte mani bioniche dei partecipi alla filiera.
L’esperienza di Fattidicartone si inserisce nel progetto industriale della Mediatipo srl, una azienda abitata da giovani sin dal 1997, alla continua scoperta di nicchie di mercato interes-santi e divertenti nel senso semantico del termine; proprio per distogliere lo sguardo dalla routine delle lavorazioni quotidiane fatte di libri, brochure, modulistica e arredi pubblicitari, curiosi per natura si sono attrezzati per la produzione di arredi e complementi fatti di un materiale che utilizzasse i residui di lavorazione dell’attività tipografica e non solo.
Lo ritenevano un progetto esaltante: dare la vita alla materia inerte ed inutile era una impresa in cui persino il Prometeo semidio aveva fallito. Quando si inebriarono della possibilità alla quale avevano avuto accesso e iniziarono a divertirsi con i primi giocattoli-gadget ideati, essi pensarono di far partecipi alla loro esplosione di gioia tutti coloro che vibravano sulla loro stessa sensibilità di onda.
E fu così il Fuorisalone 2016.